Il
territorio di Polcenigo, ricco
di sorgenti e corsi d'acqua, fin
da epoca molto antica fu un luogo
favorevole agli insediamenti umani.
Gli abitanti del periodo neolitico
costruirono le loro palafitte
e capanne sulle rive del fiume
Livenza, in un territorio detto
" Palù " dove sono stati
rinvenuti molti reperti litici
e numerosi frammenti di ceramica
vascolare. In seguito, sempre
nei pressi del Livenza, si insediarono
genti celtiche, carniche e venetiche
delle quali sono stati rinvenuti
oggetti in bronzo, lance, vasellame,
fibule e cinturoni. Un sacello
fu poi costruito presso le sorgenti
del Livenza, forse in ricordo
di una apparizione divina ad un
abitante della zona. Nel 1542,
nello stesso luogo, venne edificato
un convento di francescani ora
scomparso. La Chiesa della Santissima,
sulle sorgenti del Livenza, racchiude
opere di grande interesse: un
maestoso altare ligneo con una
edicola di Domenico da Tolmezzo,
un pregevole coro ligneo e numerosi
affreschi. |
Andando
verso il centro storico di Polcenigo,
sorge, in cima a una collina in
posizione dominante, il castello.
Inizialmente era una fortezza
di legno circondata da una palizzata
e serviva prettamente da avamposto
militare. Attraverso i secoli,
in seguito al sorgere e allo sviluppo
del borgo, il forte lasciò il
posto dapprima ad un castello
in pietra e quindi ad una villa
veneta. |
 Polcenigo
- Castello |
Ancora
oggi le vie di Polcenigo
narrano delle vicende secolari di questo borgo
straordinario.
Il castello, distrutto da un incendio,
venne ricostruito nel XVIII secolo
come villa veneta dall' architetto
veneziano Matteo Lucchesi. Oggi,
purtroppo, della costruzione non
resta che la facciata: crollata
l'adiacente cappella di San Pietro,
sono scomparsi il tetto, le colonne,
i caminetti, il sontuoso salone
da ballo e la doppia scalinata
di 365 scalini che scendeva fino
al borgo. Il convento francescano
lì presso, uno dei primi nella
provincia ecclesiastica di Concordia
ed attuale parrocchia, ha angolazioni
architettoniche interessanti con
suppellettili religiose preziose.
La chiesa di San Giacomo, facente
parte del complesso, conserva
un organo del 1732 di Giacinto
Pescetti, uno degli ultimi rimasti
ancora completamente funzionante,
utilizzato per esecuzioni di alto
livello di musica sacra e barocca. |
 Palazzo
Fullini - Zaia |
Nel
centro storico di Polcenigo,
Palazzo Fullini-Zaia
, Palazzo
Zaro e Palazzo Scolari sono pagine
aperte che si fanno ammirare in
un contesto limitato ed irripetibile.
Palazzo Scolari possiede un piccolo
portico risalente al XIV secolo,
mentre Palazzo Fullini è noto
per aver ospitato il Principe
Eugenio di Beauharnais figlio
adottivo di Napoleone Bonaparte,
la notte precedente la battaglia
di Camolli (16 aprile 1809) in
cui i Francesi furono sconfitti
dagli Austriaci. Il palazzo è
stato poi adibito per molti decenni
ad albergo e fino a qualche anno
fa, prima che fosse chiuso per
restauri, si poteva provare l'emozione
di un romantico soggiorno nella
cosiddetta " camera di Napoleone
" arredata ancora con mobil
i d'epoca. |
Altro
convento francescano, dedicato
alla Santissima Trinità, sorge
su un luogo di riti pagani antichissimi
presso le sorgenti del Livenza
ed è oggi un santuario frequentato
nonchè suggestiva cornice per
romantici sposalizi. La culla
del Cristianesimo giovane iniziò
alla Pieve
di
San Floriano, dove fino al
secolo scorso si conservava una
delle rarissime fonti battesimali
di pietra per il "battesimo
a immersione", oggi purtroppo
dispersa (prima menzione nell'anno
1184). Polcenigo seguì il destino
politico del Friuli, dapprima
nel Principato Ecclesiastico Friulano,
poi dal 1420 sotto Venezia, quindi
dal 1797 sotto i francesi, gli
austriaci ed infine, dal 1866,
nello stato italiano. |
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