La cappella ha questo nome
perchè fu data in
concessione alla colonia
lombarda dai frati col
permesso del Doge nel 1361.
La Confraternita dei Milanesi
fu molto fiorente
e a proprie spese restaurò
ed arricchì la cappella
con opere d'arte.
Alvise Vivarini iniziò
ad abbellire l'altare con
un
grande dipinto raffigurante
il santo patrono di
Milano, San Ambrogio.
La pala venne poi completata
dal pittore friulano Marco
Basaiti.