Canova
in persona progettò e
fece il modello di questo monumento
nel 1794 per dedicarlo al grande
Tiziano, ma la somma necessaria
per la sua realizzazione non
venne mai raccolta cosicché
alla sua morte nel 1822 il lavoro
era ancora allo stadio di progetto.
Canova fu portato al suo paese
natale, Possagno, ma l'Accademia
delle Belle Arti di Venezia
decise di far costruire un monumento
per preservare l'urna di porfido
contenente il cuore dell'artista;
l'opera venne intrapresa da
sei suoi allievi e completata
nel 1827.
Il mausoleo è una piramide
di marmo semplice ma imponente
che costituisce lo sfondo ideale
per focalizzare la nostra attenzione
sulla scena principale: la processione
funerea di figure allegoriche
femminili che rappresentano
le migliori compagne dell'artista
quand'era in vita.
Infatti, le figure che avanzano
verso la porta della piramide
sono la Scultura Piangente seguita
dalla Pittura e dall' Architettura,
accompagnate da tre piccoli
geni con le torce accese, a
simbolizzare che l'arte non
muore mai.
Sulla sinistra si nota invece
il Genio di Canova, nelle
sembianze di un angelo che
siede stancamente sui
gradini del mausoleo con la
sua torcia ormai spenta, mentre
il leone di San Marco giace
affranto.
Sopra la porta si vedono due
angeli recanti l'effigie del
grande scultore circondata
dal serpente, simbolo
di immortalità.
Per quanto possa apparire
fredda e stonata nel contesto
in cui è inserita,
quest' opera suggestiva è
un
monumento neo-classico tra
i più caratteristici
e degni di nota.